giovedì 20 maggio 2010



Romanzo italiano è la proposta di un manifesto politico, è un cannocchiale con cui guardare al futuro, è un aiuto a capire ciò in cui crediamo profondamente, al di là di ciò che troppo in fretta è stato liquidato come ideologia.

Romanzo italiano è la trascrizione di un dialogo sulla realtà italiana e sulla politica tra una giovane studentessa universitaria e un anziano docente, chiamato semplicemente prof.

Nel Romanzo italiano si parla di Politica, e non di Monti o del PD, della Lega o del PDL, dell’UDC o del Movimento 5 Stelle. Volutamente non troverete citato il nome di alcun politicante, sia per non dargli troppa importanza, sia perché oramai ognuno di loro, nessuno escluso, appartiene al passato.

Romanzo italiano parla solo di futuro, di scenari possibili, di ciò che crediamo e di ciò che hanno voluto non credessimo più. Romanzo italiano, tra tutti i testi contemporanei che trattano di politica, invero pochissimi, è il più pericoloso perché costringe a riflessioni libere e senza padrone, riavvicinando chi lo legge al sacrosanto diritto di pensarla come vuole e di pretendere un avvenire in grado di dare risposta all’impellente, cogente, insopprimibile bisogno di giustizia.

So che non abbiamo tempo, so che è dura leggere un file di 80 pagine, so che di solito diamo poca importanza a ciò che troviamo su Internet, rispetto a ciò che troviamo in edicola o in libreria. Lo so benissimo. Ma anche chi detiene il potere lo sa, e ride. Ride dei tentativi di far passare nuove idee, di indurre la libera riflessione, di creare coscienze autonome. Ride e se la ride convinto che è tutto inutile. Credo perciò che il primo gesto davvero rivoluzionario oggi in Italia sia dimostrare di essere ancora liberi, liberi dentro. Liberi di pensare liberamente.

Cedo il testo gratuitamente per la libera diffusione sotto licenza CC (Creative Commons) e chiunque di voi, se lo vuole, può inviarlo a chiunque altro. Scaricatelo gratis dal sito E-Book cliccando sulla copertina (RJ)



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